Foto allestimento

 

Comunicato Stampa

 
 

Inaugurazione: Venerdì 2 aprile 2004 ore 18:30

Durata della mostra: 2 - 30 aprile 2004           

 

ROBERTO  CIACCIO

        

INTERROGAZIONI  DI  UNA  LASTRA  SPARTITO  DEL  TEMPO

L’esposizione intende presentare alcuni momenti essenziali del percorso recente dell’opera di Roberto Ciaccio che riflettono la concettualità di un pensiero che indaga, anche filosoficamente oltre che artisticamente, alcune problematiche concernenti il concetto di origine, il rapporto figura/immagine, la dimensione tempo.

L’esposizione raccoglie in modo concentrato e sistematico il corso del lavoro che Roberto Ciaccio ha condotto in rapporto alla  "specificità” delle operazioni che attraversano i processi e i mezzi della stampa calcografica a partire da lastre matrici.

La mostra presenta alcuni cicli incisori realizzati a partire dagli anni 90’ fino ai più recenti esiti costituiti da grandi  monoprint ( opere in esemplare unico ),accompagnati dalla presenza delle lastre stesse pensate nella loro autonoma espressività. L’esposizione intende offrire alla visione e alla riflessione del pubblico il senso di una costante interrogazione nell’indagine dei mezzi, degli strumenti e dei processi operativi nella loro assoluta specificità ed espressività.

A partire dal ‘90 ( e con la conseguente pubblicazione nel ’94 del volume “L’opera e l’origine”- U. Allemandi & C. ) inizia da parte dell’artista una meditazione - interrogazione delle lastre matrici in quanto “origine” in rapporto ai fogli che ne recano l’impronta o la traccia, e in quanto evidenza pura in se stessa di una presenza - quella della lastra - che si instaura e si pone come luogo di una infinita interrogazione. Nell’instaurarsi appunto della figura della lastra come presenza si apre il dialogo tra l’opera e l’origine e tra il soggetto e la lastra stessa, ready-made di un vissuto del tempo nelle sue tracce e nelle sue sedimentazioni. Graffi, tracce, ombre, inchiostri neri e luci esprimono la vita stessa di queste lastre, il loro volto, pensato come “il volto del tempo” che imprime se stesso nella memoria dei fogli e delle figure.

Le configurazioni di queste tracce rilevate dalle lastre e inscritte nei fogli che ne sono l’immagine speculare, costituiscono una sorta di “spartito del tempo” con le sue note, annotazioni, rimandi.

Questo tempo sedimentato e inscritto nelle lastre e nei fogli diviene il puro soggetto di un divenire dell’immagine che di questo tempo si fa carico nella sua intima espressività.

Il volume “Il volto del tempo”, curato dal filosofo Remo Bodei e edito da Electa - Milano 2002 -, indaga il senso di questo percorso creativo ed ideativo nei diversi momenti e nelle diverse modalità di espressione.

Dalle prime opere a stampa dell’inizio degli anni 90 (Annotazioni di luce in otto momenti) agli ultimi monoprint, assistiamo a un movimento del pensiero che coinvolge processi tecnici e modalità di rilevazione/rivelazione dell’immagine: da un’operatività più tradizionale, quella dei processi incisori che danno luogo a figure inscritte e create dalle mani dell’artista sulle lastre matrici, Roberto Ciaccio giunge alla verità della nuda presenza delle lastre, ad accoglierne il senso di una sospensione e di una interrogazione infinita.

Attraverso sequenze seriali di immagini in continua e costante variazione/divenire, l’opera si dà nell’ infinita genesi delle immagini a partire da una identità. Identità e differenza divengono il rapporto che costituisce l’orizzonte di ricerca e di espressività del più recente lavoro di Roberto Ciaccio.

 

Nell’esposizione sono presenti :

  • le lastre e i fogli delle Annotazioni di luce in otto momenti incisioni realizzate tra il 1990 e il 1993.

  • alcune grandi lastre matrici di ferro impresse e stampate anche nella forma del dittico recto/verso.

  • alcuni grandi monoprint, opere stampate in esemplare unico da torchi a mano.

  • una grande lastra in ferro spartito del tempo posta su una sorta di leggìo, evocatrice di suoni e di silenziose attese .

  • una serie di recenti piccole immagini dai colori timbricamente oscuri interrogate nella loro stretta sequenzialità ed interna reciproca sonorità.

 

Tutte le opere presenti nell’esposizione sono state realizzate da Roberto Ciaccio presso i torchi di Giorgio Upiglio a Milano in un costante e intenso dialogo con lo stampatore.

 

A partire dalle lastre e dai fogli di Roberto Ciaccio, PHILIP CORNER ha ideato delle Interpretazioni musicali che individuano la sonorità interna delle lastre e dei fogli considerati in se stessi partiture o spartiti veri e propri.

Philip Corner con Phoebe Neville eseguiranno dal vivo queste interpretazioni musicali Sabato 24 aprile 2004 alle ore 18:30 negli spazi dell’esposizione.

 

 

Monografie, scritti dell’artista, materiale documentario e informativo è a disposizione presso l’Archivio Caterina Gualco.