Inaugurazione: martedì 20 settembre 2011 ore
18.30
ore 22.00 esecuzione di
Mantra di Karlheinz
Stockhausen del duo pianistico Antonio Ballista e Bruno Canino con
Walter Prati e Massimiliano Mariani
Curatori:
Remo Bodei
-
Filosofia
- UCLA (University of California Los Angeles);
Kurt W. Forster
- Architettura - Yale University, New Haven;
Arturo Schwarz
- Arti Visive -
Tel Aviv Museum of Art
L’esposizione monografica di Roberto Ciaccio
Inter/vallum
segue due importanti eventi espositivi e
costituisce il terzo momento
di un percorso che mette a
confronto l’opera
di Ciaccio con l’architettura
(Milano 2011 Palazzo Reale Sala delle Cariatidi), con la filosofia
(Berlino 2006 Kulturforum Kupferstichkabinett Musei Statali) e con la
musica (Roma 2008 Istituto Nazionale per la Grafica – Palazzo della
Fontana di Trevi).
La
mostra, promossa dal Comune di Milano Assessorato alla Cultura e
co-prodotta da Palazzo Reale e Skira, si costituisce come
opera/installazione site
specific, in stretto rapporto all’identità architettonica del luogo.
Nel condividere i messaggi espressi dalla
mostra Intesa Sanpaolo, da sempre attenta alla diffusione della cultura,
sostiene il progetto in qualità di Main Sponsor.
Il
carattere di temporalità sospesa della Sala delle Cariatidi e il ritmato
scandirsi a “intervalli” delle Cariatidi rendono il luogo quanto mai
appropriato alla
poetica del tempo,
della traccia e della “revenance”
espressa dall’opera di Roberto Ciaccio.
Soglie,
aperture, specchi della Sala interagiscono con le opere in un percorso
architettonico illusionistico e musicale, intriso di tempo, di riflessi,
di visioni e di suoni.
Gli
“intervalli” che spazialmente descrivono il luogo nei suoi ritmi
essenziali sono riecheggiati dalle sequenze seriali delle grandi lastre
metalliche che si sviluppano secondo fughe prospettiche.
Le
grandi lastre di metalli diversi – ferro, rame, ottone, zinco – e le
grandi opere su carta, così come la serie dei piccoli fogli
di papier japon, aprono spazi illusori tridimensionali al proprio
interno attraverso le molteplici stratificazioni dei piani e dei valori
cromatici.
Dalla
sottile modulazione delle velature dei colori dal timbro oscuro – dai
viola ai blu, ai rossastri, ai bruni – scaturiscono figure come presenze
fantasmatiche
–
Revenants -
in un continuo apparire e dissolversi dell’immagine,
in un suo divenire nella trasparenza stessa dell’opera.
Un
forte magnetismo cromatico - che oltrepassa la grande stagione
dell’astrazione lirica da Kandinsky, a Klein, a Rothko - impregna lo
spazio atmosferico irradiandosi dalle cangianti e oscure textures delle
opere.
Pervasi sottilmente dalla luce e da un apparente monocromatismo, i
lavori di Roberto Ciaccio ad una attenta percezione rivelano invece
infiniti colori, affidando alla visione un’arte spirituale, solenne e
misteriosa.
Tra
le opere che costituiscono l’installazione -
lastre di metalli diversi e opere su carta
– i grandi
Revenants della
Suite Cariatidi,
appositamente realizzati per l’esposizione,
tracciano nella loro immaterialità un percorso magnetico della luce e
del colore.
La
serie dei rinvii, dei rispecchiamenti e dei riflessi risulta infinita,
soprattutto nelle sequenze delle lastre metalliche dall’intensa e
abbagliante luminosità.
Se il rigore delle serie, il loro ritmo, la
scelta dei materiali freddi come i metalli e taluni procedimenti
analitici sembrano aderire ad una
accezione minimalista dell’opera,
una dimensione più intensamente
lirica ne pervade tuttavia la poetica.
I caratteri timbrici, cromatici delle opere e
il ritmo delle loro variazioni sequenziali inducono un
pensiero visivo intensamente
musicale in
cui la tensione intervallare e il riverbero del suono assumono
particolare rilevanza.
“Nelle lastre l’armonia arriva, con i riflessi, a includere anche lo
spettatore, a farlo diventare attore di una rappresentazione che lo
impegna nel decifrare le minime variazioni, che lo fa precipitare in un
altro tempo o in un altro luogo, in tempi e spazi qualitativi di
meditazione e di scoperta …Inseriti nello spazio architettonico della
mostra, i lavori di Roberto Ciaccio, nella loro studiata disposizione,
creano inter-valli, cadenze, serialità con variazioni, differenze e
ripetizioni. Organizzano lo spazio visto e quello vissuto, sostengono
architravi percettive e costruzioni emotive. Costituiscono un unico
grande quadro, come una composizione musicale fatta di scansioni
melodiche e armoniche.” (Remo Bodei)
La
singolarità e la specificità del lavoro di Roberto Ciaccio lo collocano
nel solco delle più interessanti e innovative ricerche nel panorama
artistico contemporaneo;
in particolare è da segnalare il
rapporto del suo lavoro con la
filosofia:
dal pensiero heideggeriano a quello fenomenologico di Merleau-Ponty,
fino alle più recenti riflessioni di Gilles Deleuze e Jacques Derrida.
Le
opere presenti in mostra -
grandi lastre di metalli diversi e grandi
opere su carta – costituiscono
gli esiti più recenti di una ventennale collaborazione di Roberto
Ciaccio con Giorgio Upiglio
e dell’attuale collaborazione con
Alberto Serighelli.
Il
lavoro di Ciaccio ha ridefinito le modalità tradizionali degli strumenti
e delle processualità della stampa originale, così come il concetto di
matrice, di serialità e di riproducibilità tecnica.
Le grandi lastre matrici, origine di monoprints e monotipi, divengono
nel corso del processo operativo opere a se stanti dotate di una
assoluta autonomia ed espressività.
In
occasione della mostra Skira
Editore pubblica un importante
catalogo con i saggi dei tre
curatori Remo Bodei, Kurt W.
Forster e Arturo Schwarz e le
illustrazioni, nelle loro diverse e complesse cromie,
dei lavori esposti.
Le
opere di
Roberto
Ciaccio
figurano in
importanti musei internazionali:
Museum of Modern Art, New York; Tel Aviv Museum of Art. Museo Cantonale
di Lugano;
MART di Rovereto,
Kupferstichkabinett di Berlino,
Istituto Nazionale per la Grafica di Roma,
Biblioteca Nazionale Braidense di
Milano.
Alcune
tra le principali esposizioni monografiche:
Galleria Civica d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1991.
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Palazzo Forti, Verona 1995.
Museo nazionale di San Matteo, Pisa
1997.
Fondazione Mudima, Milano 2002.
Hellenic American Union, Atene 2005.
Kupferstichkabinett, Museo Statale di Berlino, Kulturforum 2006.
Galerie Patrick Cramer, Ginevra 2008.
Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Fontana di Trevi, Roma 2008.
Le manifestazioni collaterali: concerti e
incontri
Parte
integrante della mostra, nella visione di Roberto Ciaccio di un’opera
d’arte totale,
che abbracci suoni, spazi, immagini nella
simultaneità di un ricco dialogo tra le diverse arti,
saranno due esecuzioni in
concerto, nella stessa Sala delle Cariatidi, di
partiture musicali novecentesche
e contemporanee, alcune delle quali appositamente create per l’opera
di Ciaccio.
Antonio Ballista ne cura la programmazione
insieme all’artista.
Durante
il corso dell’esposizione è inoltre previsto
un importante convegno cui
parteciperanno studiosi di caratura internazionale, con riferimento
alla filosofia,
all’architettura, alla poesia e alle arti visive nei loro molteplici
rapporti e interazioni.
Un altro
incontro,
che anticipa la mostra, avrà
luogo il 16 settembre alle ore 15 nella sede degli Amici del Loggione
del Teatro alla Scala e vedrà la presenza dell’artista con
Antonio Ballista, Angelo Foletto
e Paolo Bolpagni, coordinati da
Francesca Colombo.
KARLHEINZ
STOCKHAUSEN
MANTRA
Il
Comune di Milano in collaborazione con MiTo promuove un evento musicale
straordinario in occasione dell’apertura della mostra di Roberto Ciaccio
alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale il 20 settembre 2011.
Si tratta del concerto
Mantra di
Karlheinz Stockhausen,
nell’esecuzione originale per due pianoforti, radio a onde corte,
modulatori ad anello, woodblocks e cembali antichi del duo pianistico
Antonio Ballista e Bruno Canino, con
Walter Prati e
Massimiliano Mariani agli
strumenti elettronici, che
ripeteranno il mitico concerto già eseguito a Milano – con la regia
dello stesso Stockhausen –oltre trentacinque anni fa.
Il
concerto incontra in modo unico e irripetibile la poetica di Ciaccio
che, nel carattere di una temporalità sospesa e in una condizione di
pura contemplazione, sembra riverberare le sonorità stesse, vibranti,
metalliche dei due pianoforti attraverso “le partiture del tempo”
inscritte nelle grandi lastre di ferro e nell’energia delle vibrazioni
cromatiche delle opere Revenants.
La sala
stessa delle Cariatidi, attraverso i suoi specchi e nella intensa e
misteriosa suggestione dei suoi spazi, evoca abissi temporali di
meditazione, di memoria, di latenza di energie.
Il concerto
potrà essere ascoltato e vissuto dal pubblico in diretta, oltre che
nella sala stessa delle Cariatidi, - attraverso diffusori acustici ed un
grande schermo – nel cortile di Palazzo Reale.
Organizzazione
e realizzazione della mostra:
Elena Tettamanti
tel. 02 43982493, cell.
335 380321,
e.tettamanti@fastwebnet.it
Ufficio Stampa
Lucia Crespi
Tel. 02
89415532/ 02 89401645
lucia@luciacrespi.it
Ufficio
Stampa Comune di Milano
Elena
Conenna
Tel. 02 88453314
elenamaria.conenna@comune.milano.it
21
settembre – 20 novembre
2011
Lunedì
14.30 – 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica
9.30 – 19.30
Giovedì e sabato
9.30 – 22.30
Ingresso gratuito
www.comune.milano.it/palazzoreale
www.intervallum.it
|